

Il 6 maggio 2025 alle ore 18.00 ci sarà un grande evento: nell’Auditorium di Palazzo Prodi verrà inaugurato un organo a canne, circostanza insolita per un’Università italiana. Oltre ai saluti istituzionali, il costruttore stesso dello strumento, Francesco Zanin, ne illustrerà le caratteristiche. Seguiranno due brevi momenti musicali, uno per organo solo con musiche di Johann Sebastian Bach, Robert Schumann, Marco Uvietta eseguite da Simone Vebber, tra i più quotati organisti del panorama internazionale, e uno per coro e organo con musiche di Arvo Pärt e John Rutter eseguite dalla Corale Polifonica dell’Università di Trento (direttore Marco Gozzi, organista Massimo Zortea).
L’intensa e qualificata attività musicale svolta ormai da anni dall’Università di Trento, in specifico dal Laboratorio di Filologia musicale del Dipartimento di Lettere e Filosofia, si è sviluppata sia nell’ambito dell’esecuzione musicale (con l’attività concertistica della Corale Polifonica e dell’Ensemble strumentale) sia in quello della composizione (fra le varie attività, si ricorda l’oratorio Juditha dubitans per soli, coro e ensemble del 2022 composto da Marco Uvietta). La prosecuzione di queste attività ha indotto a incrementare la dotazione di attrezzature e strumenti musicali del Laboratorio di Filologia musicale, fra i quali lo splendido organo a canne portatile protagonista della serata del 6 maggio: un organo vero e proprio, che nonostante le ridotte dimensioni e la trasportabilità, ha potenzialità foniche e timbriche d’altissimo livello. Acquisizione importantissima soprattutto per l’esecuzione del repertorio corale sacro in ogni condizione logistica e in situazioni itineranti, ma anche per la progettualità nell’ambito della composizione: in particolare per la realizzazione di una nuova opera drammaturgico-musicale che andrà in scena nel 2026 nell’ambito del Progetto di Eccellenza 2023-27 e per l’istituzione di un concorso internazionale di composizione per organo e ensemble prevista per il 2027.
L’arrivo di questo strumento nel nostro Ateneo è quindi motivo d’orgoglio e soddisfazione in quanto si inserisce in un’attività musicale d’eccellenza quale pochi altri atenei italiani possono vantare.