Gaza e l’Occidente: dall’empatia selettiva all’identificazione con l’intera umanità
Abstract:
A Gaza si sta verificando una catastrofe di salute pubblica senza paragoni recenti. Nel giro di un solo anno, si stima che siano stati persi 3 milioni di anni di vita e oltre l'80% delle vittime delle azioni militari di Israele sono civili. L'aspettativa di vita a Gaza è crollata di 35 anni, risultato ancora più grave di quello registrato in Ruanda durante il genocidio del 1994.
Gaza presenta il più alto tasso di mortalità infantile in qualsiasi conflitto moderno, uno dei più alti numeri di bambini amputati pro capite al mondo, il più esteso bombardamento di ospedali e ambulanze nella storia recente e la più grande perdita di professionisti sanitari, operatori delle Nazioni Unite e giornalisti mai documentata in zone di guerra recenti.
Nonostante questa catastrofica crisi umanitaria, i governi e i media occidentali mainstream hanno reagito principalmente con meccanismi di disimpegno morale: negazionismo, minimizzazione delle sofferenze, giustificazione delle atrocità e colpevolizzazione delle vittime. Confrontando Gaza con le risposte umanitarie e militari ad altri conflitti, il doppio standard non è mai stato così evidente.
Questo intervento analizza come gli interessi geopolitici e le narrazioni dei media occidentali mainstream producano una gerarchia della sofferenza con vittime più o meno meritevoli di compassione. Basandomi sul libro Empatia selettiva: perché l’Occidente è rimasto a lungo indifferente al genocidio di Gaza, sostengo che si tratti di una crisi di empatia selettiva. Ciò si riferisce alla tendenza a estendere compassione a determinate vite e a negarla ad altre, il che non solo distorce il giudizio morale, ma erode anche la credibilità della comunità internazionale come custode di valori universali.
Il genocidio è un punto cieco morale nell'occhio occidentale, ma è anche una cartina di tornasole per la nostra umanità collettiva. Ha mostrato che esiste un’empatia "oltre i confini" di medici volontari, obiettori di coscienza, attivisti ebrei occidentali, studenti e docenti, e cittadini che si identificano con l'intera umanità. Evidenziando atti di solidarietà, resistenza e compassione universale, questa presentazione invita a ripensare le relazioni tra i popoli e tra le persone, verso un'etica cosmopolita che affermi il valore egualitario di ogni vita umana.
Biografia speaker:
Roberto De Vogli è professore associato in psicologia del potere e salute globale presso l'Università di Padova. Prima di rientrare in Italia, ha lavorato come professore associato presso la Scuola di Salute Pubblica dell'Università del Michigan, il Dipartimento di Salute Pubblica dell'Università della California Davis e il Dipartimento di Epidemiologia e Salute Pubblica della University College di Londra. Ha conseguito un dottorato di ricerca e un master in salute pubblica (con specializzazione in politiche pubbliche presso l’Università della California di Los Angeles (UCLA).
De Vogli ha lavorato a livello internazionale ed è stato consulente di agenzie delle Nazioni Unite come l’OMS e la Banca Mondiale, nonché di organizzazioni non governative internazionali in Guatemala, Messico, Russia, Tanzania e Vietnam. È stato membro della Commissione sui Determinanti Sociali della Salute dell’OMS e fa parte dell’Alleanza per la Prosperità e la Sostenibilità (ASAP) che si occupa della necessità di riorientare le economie e le società con l'obiettivo di promuovere un benessere sostenibile.
Roberto è autore di numerose pubblicazioni; ha pubblicato numerosi articoli scientifici su riviste internazionali incluse Nature, The Lancet, British Medical Journal e Annals of Internal Medicine. Alcuni dei suoi manoscritti sono stati divulgati in canali mediatici influenti, tra cui la BBC, The Guardian, The Independent, NBC, Rai 3 e il Sole 24Ore.
Nel 2013 ha pubblicato il suo primo libro, “Progress or Collapse: The Crises of Market Greed” (Routledge), un'analisi critica dei molteplici effetti delle politiche neoliberali globali sulla sostenibilità ecologica, il benessere, la salute e l'equità sociale. È anche autore di “Managing and Preventing Pandemics: Lessons from COVID-19” (Routledge, 2024), sugli errori letali commessi durante la pandemia e le azioni vitali capaci di salvare vite umane su larga scala. Sta pubblicando due nuovi libri, “Selective Empathy: The West Through the Gaze of Gaza” (Brill, Studies in Critical Sociology & Haymarket) ed è co-autore di “UN Sustainable Development Goals and Wellbeing” (di prossima pubblicazione, Edward Elgar).