![Conversione di Paolo - Caravaggio (Basilica di Santa Maria del Popolo, Roma)](/sites/eventi/files/2025-01/Conversion_on_the_Way_to_Damascus-Caravaggio_%28c.1600-1%29rit.jpg)
![Conversione di Paolo - Caravaggio (Basilica di Santa Maria del Popolo, Roma)](/sites/eventi/files/2025-01/Conversion_on_the_Way_to_Damascus-Caravaggio_%28c.1600-1%29rit.jpg)
Il pensiero di Paolo di Tarso, nel suo irraggiamento interculturale e nella sua diffusione intermediale, è un efficace mezzo di contrasto che permette di mettere immediatamente a fuoco la dialettica tra il canone europeo come contingenza storica e le sue pretese di universalismo. A questo scopo, il progetto prenderà in esame alcune rivisitazioni novecentesche della figura paolina particolarmente pregnanti dal punto di vista filosofico, letterario e cinematografico. Le configurazioni di senso che più da vicino verranno indagate riguardano il riaffiorare contemporaneo di temi come il messianesimo, l’escatologia, il pensiero apocalittico, la complessa dinamica tra universalismo (includente o escludente) e “politeismo dei valori”. Tra gli autori considerati si segnalano fin da ora Gershom Scholem, Walter Benjamin, Jacob Taubes, Emmanuel Carrère, Pier Paolo Pasolini, Sholem Asch, Emil Fackenheim, Alain Badiou. Costruzioni filosofiche, letterarie (e identitarie) continuano a configurarsi alla luce del pensiero paolino e della sua presa di parola come metafora dello sconfinamento: un’idea che continua a funzionare come antidoto e contraltare a esperienze di perdita della patria, apolidia, sradicamento e diaspora.
Il programma di studio si svolge su un ciclo di otto conferenze pubbliche aperte a docenti, dottorandi, studenti e alla cittadinanza, nello spirito della terza missione.