
La parola agli orfani:
una lettura metateatrale del dialogo tra Neottolemo a Filottete.

Nel Filottete di Sofocle, i contorni fra verità e menzogna rimangono difficili da delineare, come si evince dal discorso che Neottolemo rivolge a Filottete, durante il loro primo incontro sull'isola di Lemno, nel quale si racconta la presunta assegnazione delle armi di Achille, dopo la morte del guerriero (versi 340-390). L'intervento propone una lettura metateatrale del logos, dove Neottolemo e Odisseo apparentemente si scontrano attorno al criterio dirimente per stabilire l'eredità di Achille (discendenza diretta l'uno, meriti personali l'altro). Attraverso il loro litigio, il popolo ateniese realizza come solo la propria polis sia riuscita a risolvere la contesa mitica, coinvolgendo gli orfani dei caduti di guerra in un rituale che precede gli agoni tragici delle Grandi Dionisie. Seduti nei posti d'onore in teatro, con la loro panoplia a spese del demos, gli orfani (al contrario di Neottolemo) vengono riconosciuti come degni eredi dei propri padri, sia per nascita che per virtù.