

Gli Eraclidi di Euripide si distinguono per la mancanza di un tratto tipicamente euripideo, cioè un prologo divino e un'apparizione divina ex machina finale. È questo un motivo sufficiente per considerare la tragedia un’opera ‘laica’? Il seminario partirà dapprima dalle sfumate menzioni alle divinità nel corso dell’opera (Demetra, Core/Persefone, Ebe, Zeus, Atena, ma, si vedrà, anche Eracle) e verterà poi sui motivi per cui gli Eraclidi non presentano personaggi divini sulla scena, prendendo in considerazione come utile termine di confronto l’altra political suppliant play ‘gemella’, le Supplici (dove invece una finale apparizione divina c’è). Si vedrà come la tragedia sia in realtà un’opera profondamente religiosa (ai limiti del mistico) che però, al tempo stesso, Euripide non poteva ‘arricchire’ presentando personaggi divini sulla scena per specifiche ragioni socio-narrative.