
Oltre il DNA codificante: mutazioni regolatorie da andare a cercare
Elisa Giorgio - Professoressa in Genetica medica - Università degli Studi di Pavia

Nonostante l’utilizzo nella pratica clinica di tecnologie di sequenziamento di nuova generazione, circa il 50% dei pazienti affetti da malattie genetiche rare (MGR) rimane senza una diagnosi definitiva, con ricadute negative per i pazienti e le loro famiglie. Le ragioni di questo divario sono senza dubbio molte, ma gran parte dell' ”ereditabilità mancante” risiede probabilmente in varianti non codificanti e regolatorie che non vengono identificate o correttamente attenzionate nella pratica clinica quotidiana.
Il talk vuole mostrare casi esemplificativi di MGR associate a varianti regolatorie che alterano la corretta trascrizione dei geni. In dettaglio vedremo come la tecnologia Hi-C possa implementare il tasso diagnostico delle MGR, permettendo di caratterizzare le varianti regolatorie che alterano la conformazione 3D del genoma e la struttura dei domini topologicamente associati (TAD). L'identificazione e l'interpretazione clinica delle varianti regolatorie situate nel genoma non codificante (98% del DNA) rappresentano la sfida centrale dei prossimi decenni per la genetica umana, e permetterà di aumentare notevolmente il tasso diagnostico nei pazienti con malattie genetiche rare attualmente non diagnosticati, ponendo fine alla "odissea diagnostica" dei pazienti e delle loro famiglie.