

- terza missione
Dal lirismo monodico, alla poesia che nasce dall’esperienza mistica, alle voci frammentate del Novecento, l’intreccio tra plurivocità e silenzio rappresenta una delle dinamiche più affascinanti della tradizione poetica occidentale.
La molteplicità di voci (e forme poetiche) attraversa la poesia, così come il rapporto tra voce e silenzio. Da un lato si possono opporre la voce sola e il silenzio che le si apre attorno (pensiamo per esempio a “La spiaggia" di Sereni con la voce al telefono e il silenzio di chi è andato via), dall'altro le voci si possono moltiplicare e accavallare, producendo un effetto di plurivocità. Così ad esempio nelle poesie di Julio Cortázar, dove la voce dell’io poetico si intreccia con quello dei suoi interlocutori. E la moltiplicazione delle voci spinge il linguaggio oltre i limiti del consueto, e fa del verso, parafrasando Rilke, una vibrazione del silenzio/vuoto: “das Leere in jene Schwingung” (Rilke).
Questa pluralità non è soltanto una questione stilistica, ma anche un’apertura etica e politica - che risuona nella poesia di protesta e di lotta contro il silenzio imposto dall’ingiustizia, e una cifra comunicativa - che si esprime nelle sperimentazioni della poesia performativa.
Il seminario permanente di poesia SEMPER 2025 si articola in un ciclo di seminari/conferenze e in diversi progetti editoriali, affrontando il tema della plurivocità e del silenzio come tensioni centrali della poesia, dalla lirica classica, con la sua intensità individuale, fino alle molteplici voci della modernità e oltre.
Il titolo originariamente scelto da T.S. Eliot per The Waste Land, il dickensiano "He do the police in different voices", diventa una delle chiavi di lettura per esplorare la polifonia e la sua sospensione in poesia, e il dialogo di quest’ultima con il reale. Il progetto intende approfondire il rapporto tra voci e silenzio come spazi di dialogo estetico, etico e politico, evidenziando come il silenzio sia al contempo luogo d’origine della parola e campo di lotta per esprimere l’indicibile. Un incontro tra ascolto e azione, in cui la poesia dimostra, ancora una volta, la capacità di risuonare nel mondo.