Nell’ambito del PRIN 2022 (progetto di ricerca di interesse nazionale) T.R.A.N.S. Rights, il Dipartimento di biologia cellulare, computazionale e integrata organizza un ciclo di seminari volti ad esplorare il tema della transizione di genere, indagandone le evoluzioni mediche, sociali e giuridiche.
La disciplina della riattribuzione anagrafica del genere per le persone transessuali (ricondotta dalla giurisprudenza interna e sovranazionale ai diritti inviolabili della persona) trova nell’ordinamento italiano una risposta frammentaria, prevalentemente focalizzata sulla rigorosa disciplina dei controlli e dei profili autorizzativi, alla quale non fa da contraltare una congruente garanzia legislativa in merito all’accompagnamento psicologico e sanitario nel percorso di transizione. Nonostante le numerose interpretazioni evolutive promosse dalla giurisprudenza ordinaria e costituzionale, la legge n. 164/1982 continua a fondarsi sul previo obbligo di ricorso al giudice civile per l’affermazione del diritto all’identità di genere, relegando l’amministrazione ad un ruolo del tutto marginale, di “presa d’atto” delle statuizioni processuali.
Il Progetto PRIN Transsexuals' Rights and Administrative procedure for Name and Sex rectification (T.R.A.N.S.), nato dalla collaborazione tra le Università di Milano e Trento, propone un ciclo di seminari per indagare i possibili strumenti di semplificazione che – anche guardando ad alcune esperienze straniere – favoriscono una più effettiva garanzia del diritto all’identità, traslando in sede amministrativa le procedure per l’accesso alle cure e la rettificazione dell’identità anagrafica. Questi incontri, organizzati in sinergia tra la Facoltà di Giurisprudenza e il Dipartimento di Biologia Cellulare, Computazionale e Integrata (CIBIO), mirano ad approfondire con uno sguardo interdisciplinare l’intreccio di interessi pubblici e privati coinvolti nella riassegnazione del genere, attraverso un dialogo tra professionisti, magistrati e studiosi.